
Un alcoliz, cioè bevitor, volevo dire assaggiatore, lo sa: sono pochi, pochissimi, i vini che si possono stappare con influenza gastrotracheobronchiale in corso.
La profilassi del dottor Schtrumf parla chiaro: Aglianico di Taurasi, ma non uno qualunque: Aglianico di Taurasi di Montemarano, non uno a caso: Aglianico di Taurasi di Montemarano di Contrada Chianzano o Iampenne (rigorosamente quelle a nord che guardano il nord, sorridendo per la buffa ironia del nome Calore che battezza il fiume del freddo), e nemmeno basta ancora per iniziare la cura.
Aglianico di Taurasi di Montemarano di Contrada Iampenne di Soccorso Romano (alias Il Cancelliere) e famiglia allargata: Nero Né 2005, la primalissima annata imbottigliata, dopo tre lustri un panzer danzante che scavalla sciroppi, antibiotici, antipiretici e cardioppiacei con la sola forza della mente paziente che domina la materia: rossezza, pepitosità, pervasività di sorso e gioia pura da falò di Sant’Antuono.