
Ma ti sembra il caso di dormire con la maglietta di Sforza e stappare una Riserva 2016?
No, però quella di Juary era finita e ciccia chiama sangiovese, di qualunque età sia.
L’audacia poi aiuta i fortunati e gioventù è stavolta più premio che negazione: poche chiacchiere e tutta fibra, se fosse Borgogna sarebbe Morey fatto da chi non è mai uscito da Morey, se fosse in Irishman sarebbe Joe Pesci.
Motore diesel anni 80, e quando ingrana: mirtilli, violetta, ferro e sangue. Barattando densità con concretezza, sfericità con squadratura, soavità con ombre e fronde.
Ma se pure non fosse così, lo diventerebbe per forza: gli anni ’20 sono l’era in cui il Chianti Classico si prende il posto che merita nella SuperLega dei grandi rossi europei: ora che qualche pazzo me l’ha fatto mettere nero su bianco tra le “profezie vinose” del nuovo decennio, non può che succedere, quindi impegnatevi.