
Se questa vi sembra l’ennesima classifica, del tipo: “Ecco le 10 migliori toilette degli Autogrill italiani”, siete pregati di cestinare il post e posizionare la credibilità del nostro blog appena sotto quella di catenaumana.
Non amiamo i confronti assoluti né i giudizi definitivi, epperò sui panettoni abbiamo qualcosa da dire. Tiè. Da anni raccontiamo qui i nostri assaggi, frutto di selezioni, indagini, scoperte e sonore scorpacciate. La vigilia del Natale 2015 non fa eccezione. Anzi, quest’anno abbiamo costruito una sorta di percorso itinerante: ben 3 tappe* e una marea di canditi ingeriti, prima di redigere le nostre considerazioni.
Al prode Fabio Starnini, come da tradizione, il compito di sintetizzare il tutto e dirci come è andata.
Buon Natale
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I PREMI
Miglior panettone in assoluto: La Martesana
Miglior lievitazione: Igino Massari, La Martesana, Pepe
Miglior canditi e migliore uvetta: Igino Massari
Miglior aroma: Tiri
Premio innovazione: Servi
Maggior crescita qualitativa rispetto al Natale 2014: Lenti
La grande conferma: Pepe
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LA DEGUSTAZIONE
La Martesana
Naso ampio dove spicca l’agrumato e lievitazione ben allungata, con ampie alveolature a puntellare una pasta elastica e saporita. Senza giri di parole, un panettone meraviglioso, ricco di sfumature, con la conferma di una scia acido-agrumata che ne amplifica gli aromi e allunga la persistenza. Merito di uvette e canditi di clamorosa bontà, capaci di bilanciare aromaticamente la grassezza della pasta. Finale quasi minerale. Performance nel complesso magistrale.
Iginio Massari
Lievitazione stiratissima e strappalacrime, di gran lunga la migliore sia al palato che al naso. Uvetta croccante e freschissima, canditi golosi con sottofondo amarognolo assai piacevole. Persistenza siderale, burrosa ma mai troppo ingombrante. Splendido.
Lenti
Lievitazione stirata e uniforme, migliore rispetto a quella del Natale passato. Al naso le solite, intriganti, note mandorlate, agrumate e di olivo (cuoce in forno a legna). L’uvetta è soffice e dolce, i canditi mediamente dolci. Forse manca un pizzico di umidità nell’impasto, almeno rispetto ai mostri sacri. Molto buona la persistenza. Se passate da quelle parti cercare Mariarosa. Naturalmente atipico.
Pepe
Giù il cappello: questo è un panettone che rasenta la perfezione. Tutto è in ordine, armonioso e al posto giusto. Lievitazione magistrale: sbollatura anche ai piana alti, uvetta e canditi giocati tra il dolce e l’amaro in una alternanza continua e lussuriosa. Persistenza super!
Tiri
Naso da non crederci: burroso, agrumato, condito da sensazioni di panna acida ben orchestrate. Lievitazione della pasta omogenea, elastica, con alveoli uniformi. Bene i contrasti, amplificati dalle sensazioni dolci – amare dei canditi. Panettone tra i più soffici di tutte e tre le degustazioni, con un’impronta “grassa” e rotonda piuttosto marcata.
Servi
Una specie di giostra del panettone. Da quello tradizionale, comunque di ottimo livello, al mandarino di Ciaculli, senza dimenticare la versione pomodorino – pecorino – origano – robiola di Roccaverano – mandorle. Ovvio che i contrasti dolce – salati sono il tratto d’unione e il loro equilibrio determinante. Tutte le versioni hanno pasta soffice e uniforme, figlia di un’ottima lievitazione, con evidente grassezza e buona scelta dei canditi. Bocca pienamente appagante, dunque, e lunga persistenza burrosa. Per chi vuole osare.
Charly
La novità di questa edizione. Claudio, da Orvieto, amante dei lievitati e delle cose buone, sforna una bella sorpresa. Lievitazione buona anche se migliorabile, sprigiona al naso note di agrumi, caramello e burro. La bocca è ampiamente appagante, giocata su un’altalena di riconoscimenti: mandorle, agrumi, vaniglia. Ottimi uvette e canditi, con menzione speciale per l’arancia. L’Umbria c’è.
*Le degustazioni si sono svolte a casa del raffinato gourmet Giannino (Perugia), presso il ristorante Salefino di Terni, da Panis et Vinum di Ivan Pizzoni, a Foligno, nei giorni 8, 9 e 16 Dicembre 2015