Se hai clickato su questo wine tweet, è molto probabile che tu appartenga – ti piaccia o no – alla piccola ma rumorosa tribù degli Enonauti (© Winenews).
Ergo, conosci già vita, morte e miracoli di Jean-Pierre Robinot, vigneron a Chahaignes, Loira centro-occidentale, personaggio simbolo dell’universo “naturale” d’oltralpe. E nel caso ti servisse un pro-memoria, la sua storia è ben sintetizzata qui.
Ho letto tanto sull’uomo, ora posso finalmente farmi un’idea concreta anche sul Robinot produttore e sulla sua proposta enoica, incentrata principalmente su chenin blanc e pineau d’aunis. Niente banchetti frettolosi, ma la migliore condizione possibile: passatelli del conte Farini, divano e maratona True Detective (a proposito: l’assassino è Robert Parker).
Vi dirò, me lo sono goduto proprio ben bene questo VDF Blanc Les Vignes de l’Ange Vin – Cuvée Bistrologie, presumibilmente annata 2012 o 2013. Dichiaratamente freak, ma sfizioso. Apparentemente efebico, eppure carico di energia. Mi pare ci sia una logica ordinata in quell’anarchia olfattiva, è più di una pacifica convivenza quella tra i timbri agrumati, officinali e iodati. Promesse mantenute nel finale salato-cedrato, degna conclusione di un sorso allegro, disinvolto, empatico.
ACHTUNG ACHTUNG: tenere lontano dalla portata dei controriformisti, l’assunzione può determinare shock anafilattico nelle facoltà di enologia, se il sintomo persiste stappare subito uno Yellow Tail.