Non dite di no perché non ci credo. Ognuno di voi avrà provato almeno una volta a scrivere il proprio nome su un motore di ricerca e vedere cosa esce fuori. Un banale, approssimativo, imperfetto, inquinato quanto si vuole ma comunque indicativo sistema per misurare, diciamo così, un certo indice di popolarità.
Io ho provato a inserire su Google qualche nome di chef, con risultati in alcuni casi sorprendenti (facendo in realtà una ricerca avanzata: inserendo cioè il nome del cuoco sia in “trova risultati che contengono le seguenti parole” che in “che contengono la seguente frase”. Un sistema che permette di ripulire la ricerca da molti risultati fuorvianti, casi di omonimia a parte).
Bene, con questo ingegnosissimo metodo Massimo Bottura (tra quelli che ho inserito) risulta il cuoco italiano con più risultati ottenuti, ben 125.000. Segue Gualtiero Marchesi con 68.700, quindi Massimiliano Alajmo con 38.400. Chiude sorprendentemente a soli 21.600 il popolare Gianfranco Vissani. Allargando l’orizzonte, i riscontri più significativi sono quelli di due chef-star internazionali come Alain Ducasse (780.000) e Ferran Adrià, vincitore assoluto con un clamoroso 2.190.000.
A parte l’evidente bisogno di cazzeggio con cui mi sono svegliato oggi, la ricerca mostra il momento d’oro di Massimo Bottura. Ci sarà di mezzo l’involontaria pubblicità fatta da Striscia, ma mi pare evidente che sia il patron dell’Osteria Francescana di Modena la star del momento tra i cuochi del Bel Paese.
Di Bottura ricordo con emozione gli interventi a Identità Golose. Quello dello scorso anno (specie la presentazione video del mitico bollito non bollito ispirato allo skyline di New York) e ancor più dell’ultima edizione. Un richiamo troppo forte per non fare un salto a Modena, conoscere più da vicino un personaggio colto, che trasmette un’energia coinvolgente, capace di una cucina d’avanguardia che richiama continuamente le radici, il territorio, le materie prime. E racconta una storia d’amore con la sua terra, senza smettere un istante di guardare al mondo, in maniera gioiosa e contemporanea.
Alcuni dei piatti che più mi hanno colpito…
Lo sgombro con ghiaccio di zenzero in brodo agrumato
Riso grigio e …nero: ostriche belon e fine claire, nero di seppia e caviale beluga
Omaggio a Monk
Croccantino di foie gras profumato al calvados, aceto balsamico extravecchio di Modena, mandorle e nocciole tostate
Pasta e fagioli
Le cinque stagionature del parmigiano reggiano in diverse consistenze e temperature
Tagliatelle al ragù
L’orto: una sequenza di verdure, cereali e legumi al confine tra il dolce e salato