La foto qui sopra non è di repertorio ma è stata scattata poche ore fa. Ebbene si, olive verdi e mature ai primi di luglio, con tanto di spremitura e produzione di olio.
Ma stavolta il clima impazzito c’entra poco, semmai il merito (!) va alla predilizione per il colore, il verde appunto, del ministro padano Luca Zaia. Che dopo il radicchio trevigiano nello spazio ha fatto pure l’extravergine estivo…
Un’impresa, non c’è che dire, forse addirittura un miracolo. Del resto è successo ad Assisi, terra di San Francesco patrono d’Italia, sul sagrato della Basilica Superiore, con fratello sole più in forma che mai (che però sembrava turbare un poco il nordico ministro…). E con cameramen e fotografi nelle parti di lupi ed uccelli, ovviamente.
Tutto per celebrare l’entrata in vigore del regolamento europeo che obbliga ad indicare in etichetta l’origine delle olive per gli oli extravergini e vergini
Ma ecco lo Zaia pensiero:
“Celebriamo una giornata storica per l’agricoltura italiana: finalmente, dopo una lunga battaglia comunitaria, diventa obbligatoria in tutta Europa l’etichettatura d’origine per l’olio vergine ed extravergine. E’ un successo per il nostro Paese, per l’agroalimentare made in Italy, per i consumatori e i produttori e merita di essere ricordato come una pietra miliare della politica agricola comunitaria. Ho partecipato ad Assisi alla celebrazione eucaristica di ringraziamento con tutti i lavoratori dell’olio – presso la Basilica Superiore di San Francesco – per salutare l’entrata in vigore del Regolamento europeo (N.182 del 6 marzo 2009) che rende obbligatoria l’indicazione in etichetta dello Stato membro da cui provengono le olive utilizzate per produrre l’olio vergine ed extravergine. Grazie alla trattativa italiana, da ora in poi, chi comprerà una bottiglia di olio d’oliva saprà con certezza cosa sta acquistando e sarà pienamente informato sulla provenienza del prodotto”