Oh, comunque a me le Shbabbere di Anakin Skywalker piacciono praticamente sempre.
Saranno anche “atipiche”, “nebbioleggianti” (e con l’affinamento prolungato, alla cieca rischi davvero di sparare Barolo, se come me hai problemi a mettere a fuoco il colore e la vita in generale), mancheranno pure di quella ruspante fluidità che ci porta a ordinarle per direttissima quando facciamo il pit stop prandiale alle locande di Brezza e Schiavenza: tutto quello che volete, avete ragione e non mi oppongo. Dopo di che le stappo regolarmente con grande soddisfazione, soprattutto per come palleggiano i 15-16 gradi alcolici, che si fanno sentire nelle gambe e nella sbiascicata, ma quasi mai ai piani alti del condominio tramite bruciature linguari-ugulari (a differenza di quel che accade sempre più spesso coi Barolo, e pure coi suoi).
Questa Francia 2020, poi, mi sollazza particolarmente. Una versione che aggiunge al consueto corredo terroso e speziato: un tripudio di mirtilli e lamponi grondanti rugiada; svariati mazzolin di fiori contenenti principalmente violette e iris tra le tue poesie; acuti in do di petto fortificati da caramelle balsamiche Ricooooolaaaaaa; cappotti termici sagomati di clementine e arance joniche; baci schioccanti al sapor di cheesecake alla fragola.
Bella Anikin, ma non dirgliela quella cosa a Luke.