
Jerry l’aveva già convinta al ciao e a me, il nuovo Pelaverga di Terre del Barolo-ArnaldoRivera, mi ha fatto schiavo già al colore, di quelli da farci le eliche con le labbra generando brrrr, languidi brividi e rrrrr, le mille bolle rosse.
2022, annata di debutto del Suicristalli, riferimento ai cristalli di gesso che caratterizzano i suoli di alcune aree del territorio di Verduno: lo avevo letto su Barolo MGA del Masna e pensate la delusione quando col socio, Vittore ed Edmondo Bonelli siamo andati in ricognizione per il primo numero di Tipicamente Magazine, per scoprire che non si trattava di mega sassi bianchi da utilizzare per scrivere su delle mega lavagne.
Questo però è un gran bel premio di consolazione. Ha tutte quelle cosette che mi piacciono del Pelaverga da quando nemmeno conoscevo il termine “vitigno autoctono” né ero in grado di decodificare doppi sensi afrodisiaci nascosti: golosità, spensieratezza ed equilibrismi compulsivi tra fruttagrumosità e pseudo-amarostichezze pepate dei migliori Negroni e Americani, ma con un bonus di presenza, nitidezza e allungo.
Ed è subito un disco e una bottiglia per l’estate, Festivalbar e coffee break, signore e signori.