
Quasi Ottobre è il rosso a base aglianico prodotto da Pasquale Di Pietro e famiglia a Melito Irpino, partendo dalla vigna di proprietà a Bonito (più possibili uve di conferitori dislocati tra Taurasi, Castelfranci e Mirabella).
Dopo le iniziali “prove tecniche di trasmissione” semi-confidenziali, la 2019 è una delle prime annate “vere”. Versione che permette ai bevitori curiosi, sempre a caccia di novità, di inquadrare fin da subito il suo profilo caratteriale. Un’impronta digitale chiara, decisa, definita, senza tentennamenti.
Non è un vino che consiglierei indistintamente a tutti soprattutto per la sua spiccata durezza verticale, quasi metallica, quasi una piccola Stone da curling. Eppure suggerirei di dargli una chance anche a chi fa più fatica con gli spigoli, non fosse altro che per aiutarmi a capire come mai un vino di approccio così ruvido si riveli poi strada facendo una impronosticabile bottiglia da merenda e conversazione.

Il rilancio dell’aglianico appenninico passa necessariamente anche da queste interpretazioni, che non hanno bisogno di farlo strano stilisticamente né di architettare fuochi d’artificio aromatici per funzionare, trovando tutta la loro contemporaneità nella misura estrattiva, nell’amalgama alcolico e nella disinvoltura di sorso.
Molto curioso di bere la 2020 per capire se il percorso continuerà in questa direzione.