Sono sicuro che a L’Etoile, ridente cittadina del Jura dove non sono mai stato fisicamente ma che ho sognato una notte di fame chimica, lo bevono sempre e solo col puparulo ‘mbuttunato: questo chardonnay (forse) originalissimo e divertentissimo di stile non ouillé (cioè maturato almeno parzialmente in botte scolma).
Al naso è presepe vivente + serra di Crippa/Piazza Duomo: tutto il materiale di scena del maniscalco, il vasaio, il conciatore, l’oste, il fornaio, mischiato alle specie più assurde di fiori, erbe e ortaggi ancora impregnati di terra e rugiada. E ai più pazienti il respiro alpino foderato di mandarini e ripieni natalizi.
Ma niente cerebralismi: pur nella sua intuibile gioventù (2016), si beve facile e diretto. Asciutto, continuo e senza fronzoli, ci passi la serata che ti sei meritato dopo il lungo viaggio con Melchiorre e Baldassarre.