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Animal House #1 | Compleanno Cow Boy e Salon ’99 contro tutti

picard - collage di apertura

Se praticate l’alcolismo dalle parti di Milanomilano, al 99% conoscete Luca Manzoni aka Comandante Picard aka the serial biller aka narcolessia portami via aka il cowboy di Bareggio.

Il più giargiana dei lumbàrd o il più imbruttito dei terroni, non l’ho ancora capito. Fatto sta che è campione del mondo in carica di alici fritte e scarola e fagioli, e che filantropizza inspiegabilmente con noi la sua bevuta di compleanno (sono 47, portati ovviamente malissimo).
O meglio, la tappa da Amerigo a Savigno, perché un vero cowboy non festeggia, ma allestisce un tour bevitorio con più date dei Negroamaro.
Dandoci modo di ripassare o apprendere ex novo alcuni concetti.
picard - collage 1
Tipo che Krug ’96 è un mostro, e a Reims sono pazzi se davvero stanno cambiando e salonizzando lo stile, quantomeno sul Collection, come si legge da più parti in questi mesi.
Oppure che non tutte le bottiglie di Clos la Néore 2014 di Vatan riescono col buco (quelle buone non sanno di barattolo di piselli Bonduelle, diciamolo).
In compenso il Monts Damnés pari annata di Labaille si conferma alternativa decisamente valida anche in versione più varietale e leggera del solito.
(Antonio, aggiungi all’album di #saporepiatto la lasagnetta e il trionfo oviparo agli asparagi di Amerigo).
uovo con asparagi
A proposito di asparagi, abbiamo definitivamente appurato che se li mangi ininterrottamente per 48 ore come noi, il tuo bagno si impregna del profumo (più o meno) di un celebre Sant’Antimo Rosso.
A proposito di Montalcino, quando Venere entra in Toro con cuspide sulla fascia e ascendente davanti alla difesa, puoi beccare un Biondi Santi gioioso e corroborante senza dover per forza attendere 7 ere geologiche. Il nostro Brunello “annata” 2010, per esempio.
(le faccende societarie ci hanno sempre interessato fino a un certo punto, ma è tollerato e perfino consigliato un trattamento medievale se il “nuovo corso” al Greppo ci toglierà la possibilità di bere sangiovese così, non solo per i prezzi)
Non è il momento migliore per disturbare dal sonno i Barolo 2010, a maggior ragione se il narcolettico si chiama Bartolo Mascarello.
E men che meno i Grand Cru 2010 della Cote de Nuits.
picard - collage 2
(Magister Giama, siediti e prendi i sali: l’Erode padano ha pensato bene che si potesse svegliare il Clos Saint Denis di Dujac con circa un trentennio di anticipo)
E lui, esso, Dujac, si è giustamente vendicato travestendosi da cipriosa baldracca imbellettata, ovvero l’esatto contrario del personaggio interpretato abitualmente. Cioè un taglialegna del Wyoming con regolare camicia di flanella a quadri.
Ma forse, dico forse, non era il caso di destabilizzare nemmeno il letargo dello Chambertin di Trapet, sempre 2010 (minchia che uragano di sapore e velluto, però).
Né si rischia di trovare un arzillo vecchietto prima di quei 30-40 anni armando il cavatappi per lo Chateauneuf-du-Papes Hommage à Jacques Perrin ’05 di Beaucastel.
picard - collage 3
Sarebbe invece il caso di chiacchierare anche tutti i giorni con il Cote-Rotie La Mouline ’86 di Guigal (sì, nella best of della vendemmia 1986 – link – ci sta perfetto, come un Clos de Mesnil sulla mortadella di Pasquini).
Tenete inoltre presente che a Savigno si può pernottare, magari nelle deliziose stanze-locande del solito Amerigo, ed è altamente consigliato se Dante ed Emiliano recano seco Fantome, Montegioco e Cantillon assortite.
(non c’è nulla da fare, il mondo si divide tra chi le Lambic, o simili, sono liquidi muriatici al puzzo di vomito e chi gli fa lo stesso effetto degli spinaci per Braccio di Ferro)
Sicché si riposa quel tanto che basta per arrivare freschi alla bevuta di qualche ora dopo.
A Bologna coi suoi orchestrali, e con la cucina di Giovanni Bossi aka chef Joe aka Jossik aka dj Tango aka il gourmet fatturatore aka l’inventore del tortellino in brodo come pre-déssert.
risotto creste di gallo
(apritelo ‘sto ristorante, con Alfredo, non perdete altro tempo; e il tuo risotto con le creste di gallo fisso nel menù)
«Se Salon ’99 è più buono dei migliori Champagne under 50 euro che possiamo portare, mi guardo in sequenza dieci film uzbeki con sottotitoli in shwaili scelti da Marcello Mereghetti Miogo»: certe bevute tematiche nascono così.
«Se Salon ’99 NON è più buono di qualsiasi pezzent-Champagne sotto i 50 euro che potete portare, vado a mangiare i fiori da un emulo crippiano»: certe bevute tematiche finiscono così.
Sto guardando Giovannona Coscialunga prima di attaccare Altrimenti ci arrabbiamo (e un amico testa quadra sta gustando zuppa di peonie con tempesta selvaggia di orchidee), perché Salon ’99 si conferma fondamentalmente un Delamotte .
picard - collage 4
(succede anche ai migliori, ci mancherebbe, ma da poveri bevitori precari tiriamo fuori i 300 e passa euri necessari per versioni tipo la ’96 e le bottiglie migliori del 2002 [impressioni altalenanti finora], in attesa di capire che succede coi millesimati più recenti. Oh, se sei mito e costi come mito, è giusto e necessario che ti facciamo pelo e contropelo, cara etichetta verde con la S di SuperSalon).
E comunque: Krug tutta la vita.
Che Clos Cazals ’02 potesse “sconfiggere” Salon ’99 lo avevo messo nel conto (grazie per il consiglio, Alex!), un po’ meno che potesse dominare quasi all’unanimità Chartogne-Taillet ’08.
Jacquesson si conferma invece non esattamente nelle mie corde con le ultime uscite, Cuvée 736 a parte.
ghiaccio con palma
Se devi rinfrescare rapidamente 10 bottiglie e non hai spazio in frigo, niente paura: a piazza Azzarita c’è il distributore automatico di cubetti di ghiaccio. 3 euro per un sacchettone, 12 euro per riempire due megasecchi da colf. Altro caso risolto dall’Ispettore Palma e da Watson Manichi.
(se mai ci fossero ancora dubbi sulla civiltà superiore bolognese e dell’Emilia-Romagna tutta)
Belle le bollicine, sfiziose le bollicine, ma almeno un paio di rossi buoni poi servono, come la scarpetta col pane cafone dopo i paccheri al ragù.
Meglio ancora se sono conferiti da Dante Lenzi aka Johnny the Fly aka dj vero mica come Joe aka king of filantropy, per celebrare la vittoria del Torino nel derby 2014/2015.
(no, certi festeggiamenti non cadono mai in prescrizione)
In Spagna hanno Barcellona-Real Madrid, in Argentina hanno Boca Juniors-River Plate, da noi “el clasico” è Monfortino-Falletto Riserva 1996.
monfo-falletto '96
I miei amici vi hanno assistito dal vivo una trentina di volte, sto approssimando per difetto, ed è sempre divertente ascoltare i loro amarcord, tipo Sfide di Raitre. All’inizio tanti pareggi e qualche luminosa vittoria di Giacosa (approfittando delle gambe imballate da una preparazione zemaniana de El Monfo), da un lustro a questa parte cambio di passo come il girone di ritorno dell’ultima Juve di Allegri e ciao ciao Giak, la capolista Dinamo Conterno se ne va.
(insomma, un 4-2 in rimonta per il piccolo Monforte dopo il fragolosissimo femminoso gol a freddo del Falletto vestito di rosso: vi diranno che non era da Tre Bicchieri all’uscita, e che io sono un incrocio tra Brad Pitt e Franco Trentalance).
Ed è legge di Murphy per qualunque liquido venga dopo quei due, perfino se sei l’Amarone ’98 di Quintarelli, giovane giovane ma già altamente performante.
Ecco perché il silenzio è d’oro, ma a volte è meglio parlare per primi.

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