Ermes Pavese, Blanc de Morgex et La Salle 2013 | Il vino che viene dal freddo

Blanc

L’etichetta mi aveva molto incuriosito, anche perché la vedevo su tavole di cui in genere mi fido. Finalmente l’assaggio, ad un evento, seguito dalle classiche quattro chiacchiere col produttore. Così, tanto per inquadrare la faccenda.
Qualche giorno fa l’ho bevuto a cena: Blanc de Morgex et La Salle, Ermes Pavese. Cantina minuscola: appena 3 ettari strappati alla montagna, tra i 900 e i 1200 metri, con un bel patrimonio di vecchie viti. Niente portainnesti americani. Su queste lastre di ardesia e con questo freddo la fillossera non può sopravvivere. La vigna stessa fatica e per aiutarla si usa la pergola bassa.
Il Blanc de Morgex et La Salle 2013 Ermes Pavese è coerente con l’idea di tutto questo. Un vino ancora giovane, forse troppo, eppure capace di rapire gli amanti delle sferzate acide. Naso delicato, di fiori freschi, roccia nuda, frutto chiaro, erbe, clorofilla. Bocca vibrante, dura, agrumata, ossuta, eppure sapida e profonda. Un vino buono. Più avanti ancor di più, immagino.

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