Qui mi sento in famiglia. Il cibo e’ buono e vario, il servizio garantito dall’impeccabile Vassily, coadiuvato ai fornelli da Miro e sua moglie Georgia (il clan bulgaro di Pazargik).
Le attenzioni diventano prassi all’ex Oyzeri Folegandros e l’offerta della cucina e’ solo uno degli innumerevoli bonus del locale: wi-fi, previsioni meteo, orari delle navi, mappe da consultare, backgammon, scacchi. Le informazioni su chi viene e chi va completano la lista.
Nicolas, il patron, parla correttamente greco, italiano, tedesco ed inglese ed è memoria storica dell’isola oltre che dei suoi amori. Ha un debole per il cappuccino che propone in versioni tanto scenografiche nei disegni quanto ortodosse nella preparazione.
Omelette, mezedes, pita sono declinati in modi che soddisfano qualsiasi palato; e se non bastano se ne inventano di nuovi, su misura, personalizzati. Il locale ricorda un vecchio negozio da rigattiere, una casa “graffiata” di Orgosolo o le mura di Castelluccio.
Ma se è vero che con gli amici si tende ad essere indulgenti, per me, la regola non vale. Io dagli amici pretendo di più. Se non la perfezione la volontà di migliorarsi costantemente, di correggersi quando si notano errori. Come quelli dei menù, che una deontologia non professionale m’impone di segnalare. Son sicuro che presto, per la felicità di tutti e per la perspicacia di Nicolas, non li troveremo più.