BdB Day | La piccola Woodstock della birra artigianale

La birra è rock. Forse lo è naturalmente, o magari per una precisa volontà. Sta di fatto che riesce ad avere un’immagine fresca, giovanile, immediata e per certi versi scanzonata.

Anche la birra artigianale italiana è su questa linea, nonostante qualcuno abbia provato a ricalcare uno schema vinoso. Sbagliando, credo.
Ieri, per caso nel giorno in cui il Bacco di casa nostra celebra il suo open day con Cantine Aperte, sono stato al 7° compleanno di Birra del Borgo*. Il BdB Day è una sorta di piccola Woodstock della birra artigianale. Il prato della villa comunale invaso da tantissima gente di tutte le età e le “specie”. Giovani e adulti, bambini e ragazzi a bivaccare ascoltando la musica che arriva dal palco, mangiando i cibi di strada dei chioschi e assaggiando le tantissime birre disponibili. Una grande festa, un grande clima e un vero omaggio alla birra di qualità. Più di 50 tipi diversi risucchiati dai fusti (tra cui, imperdibili, quelle realizzate con Brewdog*)
E poi la spola col nuovo e il vecchio birrificio di Colle Rosso, con tanto di “master” dedicato agli homebrewers, realizzato da Andrea del Borgo e Graeme Wallace, birraio di Brewdog; per non dire della prima collaboration beer tra i due birrifici. La birra è open anche in questo.


Inutile dire quanto Leonardo Di Vincenzo, patron del birrificio sia stato bravo, creando un fenomeno nazionale che dialoga col mondo, a partire da un paesino semisconosciuto della valle del Salto (Rieti). Avevo visitato Birra del Borgo anni fa, all’inizio del fenomeno. Da allora una vera esplosione, decine di progetti e di nuove birre, Eataly, l’Open Baladin di Roma, la Birreria di New York e tanto altro ancora.
Le birre di Leonardo sono sempre più buone e nel mare magnum del movimento “artigianale” italiano, che come tutti i fenomeni ha le sue storture, vantano un saldo di maturità facile da percepire.
Ma non è questo il tema di oggi, né voglio parlare di quanto mi siano piaciute le Ipa Challenger o Galaxy.
Oggi ho ancora addosso l’entusiasmo della piccola Woodstock della birra artigianale italiana, della sua apertura e freschezza, del gusto di essere popolare e scanzonata. Una bevanda che sa stare in mezzo alla gente e che vede i consumi crescere. Mentre il nobile vino, pieno di duchi e marchesi, appare moribondo nella sua prigione d’avorio.

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