Il Petersham Café e la campagna londinese


Mio caro, il posto del mio lunch è stupendo e imperdibile. Si chiama Petersham Nurseries Café ed è nella campagna di Richmond. Guardati il sito e trova un modo per venirci”.

Quando Laleo ti manda un messaggio come questo non puoi far altro che sfogliare l’agenda (tanto la mia è vuota…), cercare il numero del ristorante e prenotare. E così ho fatto.
Richmond non è esattamente nel centro di Londra. Per arrivarci ho dovuto prendere la metro fino a sconfinare in Zona 4, quindi l’autobus numero 65, per un’ora e mezza di viaggio in tutto, ma basta dare un’occhiata ai prezzi delle case per capire che non si tratta di una periferia qualunque. Col centro del quartiere alle spalle, ci si immerge in una campagna bellissima dove il verde, gli alberi, gli orti e i pascoli sono ricamati lungo il Tamigi, puntellato da piccole barche che scorrono lente lungo il suo corso placido.

Il Petersham* si trova nel bel mezzo di questo paradiso ma non è una struttura di mattoni e cemento come ci si aspetterebbe. Il ristorante, la sala da tè, lo shop di utensili da giardino e persino il vivaio, con tanto di vendita di piante e fiori, sono un tutt’uno. Ricavati in alcune serre che disegnano un luogo fiabesco, rilassante, assolutamente originale e diverso da qualsiasi locale visto prima. Si magia su tavoli di legno apparecchiati con gusto ma in maniera semplice, come in un giardino di casa, con la terra rossiccia della zona a fare da pavimento, tanto che la scelta di indossare i miei nuovi stivali di gomma si è rivelata azzeccatissima (almeno a giudicare dalle scarpe infangate dei camerieri…).
Si può venire per un pranzo come si deve o solo per un tè, un dolce o un veloce spuntino. E qui salgono ancora le quotazioni del Petersham perché, suggestioni bucoliche a parte, si mangia davvero bene e anche la carta dei vini non delude (la Stella Michelin, insomma, non è casuale).

Tra i piatti del giorno, deliziosa la zuppa di patate, porcini e rosmarino, la pancetta di maiale con cipolle arrosto, dall’inconfondibile timbro di cumino, il piccione con farro e cime di rapa. Favoloso il pane, acido e scuro, così come l’immancabile burro che lo accompagna, per non dire dei dolci.
Il conto è sui 60 pound ma non è per questo, quanto per la voglia di percorrere a ritroso il corso del fiume, nella quiete pacifica della campagna londinese, che vi consiglio di evitare l’autobus al ritorno e fare una lunga passeggiata verso la metro, prima di ripiombare nel brulichio del centro.


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