Rispetto al buonissimo inclusivo 2020, qui torniamo su un terreno decisamente più scivoloso dal punto di vista grammaticale e stilistico. Un 2021 che pare fatto apposta per far discutere ad oltranza Panda e Castoro.
Dottor Panda avrebbe legittimamente da obiettare sulle sensazioni da Lambic, Sidro e Calvados, forti e chiare, come nelle versioni più scapigliate del Particella 928. Al che il Professor Castoro altrettanto legittimamente ribatterebbe che si accolla stravolentieri le derapate free jazz punk inglese, piuttosto che ingurgitare l’ennesimo Fiano appiccicoso fotocopiato con lo stampino. Allora dottor Panda direbbe: ma la tendenza ossidativa… E Professor Castoro risponderebbe: si, però il sapore… E così all’infinito.
Io, da parte mia, dico che continuo a preferirlo in modalità 2020, ché qua c’è gente che la mattina inizia a lavorare presto e ha bisogno di dormire e provateci voi a prendere sonno con questi che discutono fino all’alba, quando Professor Castoro in fame chimica microonda tre scatole di Sofficini e Dottor Panda tutto tumefatto inizia a tempestare Gessica di messaggi.
Ma comunque, al di là di tutto, resta uno di quei pochi bianchi campani che, discutendo discutendo, litigando litigando, la bottiglia ce la finiamo sempre io, Dottor Panda e Professor Castoro. Ma comunque, al di là di tutto, ce ne vorrebbero tanti di più dalle mie parti, anche per chi legittimamente non li vuole così. Ma comunque, piuttosto dell’apatia mortificante in cui stagna da un bel po’ la mia Irpinia: meglio anche due dita nella corrente e una scossa a 300 Volts.