Sappiamo che una delle problematiche del disastro della Costa Concordia, oltre alla tragedia dei morti e dei dispersi, sarà non tanto il recupero della carcassa del colosso, quanto il rischio di inquinamento dovuto all’enorme quantità di carburante contenuto nei vari serbatoi.
Più il deperimento di tutte le derrate alimentari di vario ordine e grado. Noi fissati dell’olio ci siamo chiesti: che tipo di olio extravergine rischia di inquinare il bel mare del Giglio?
Beh, scorrendo la lista completa fornita da Repubblica.it* dovremmo stare tranquilli. In fondo al mare c’e una tipologia di “petrolio verde” che non dovrebbe creare troppi problemi ai pesci:
– Olio extravergine d’oliva DOP Umbria da 250 ml: 21 bottiglie
– Olio extravergine d’oliva IGP Toscano da 250 ml : 22 bottiglie
– Olio extravergine Ligure olive Taggiasca da 250 ml : 24 bottiglie
Della serie “Esistono delle buone speranze per gli amanti di pesca subacquea, nei pressi del Giglio, di fare, la prossima estate e per di più in diretta, delle superbe insalate di mare” .
* Giulio Scatolini è capo – panel Unaprol e tra gli assaggiatori professionisti più importanti d’Italia
Foto: giallozafferano.it*