Da giovani appassionati della materia, ricordiamo con emozione i mitici racconti dei viaggi di Vito Lacerenza (uno dei più gustosi e criptici personaggi del vino che abbiamo conosciuto in questi anni, da sempre nella squadra di Slow Food), le sue partenze nottetempo dalla residenza Toscana verso il confine con la Francia.
Imprese epiche, che non si erano viste neanche per la vendita di contrabbando di calze di nylon alla frontiera dei paesi del blocco comunista.
Ma le Foires aux vins, come buona parte delle cose francesi, hanno un fascino irresistibile per noi schiavi di Bacco e giustificano (quasi) ogni follia. Perché l’idea degli scaffali carichi dei grandi vini (più o meno) di Bordeaux, Borgogna, Champagne, Rodano e compagni, venduti “in saldo” nei supermercati d’oltralpe è richiamo forte.
Noi, che certo non siamo andati apposta oltreconfine ma ci trovavamo “casualmente” da quelle parti, una capatina al Leclerc di Perpignan non l’abbiamo disdegnata, tanto per vedere nei fatti come sta la faccenda.
Oddio, qualche affare si può anche fare, le belle bottiglie a prezzi più interessanti del solito non mancano, se ci fermiamo ai luoghi classici di vendita; però, diciamolo, gli habitué dei traffici vinosi in rete, gli scambisti enoici e via discorrendo possono trovare ormai di meglio nei loro canali. Poi che c’entra, se ti trovi da quelle parti e tieni gli occhi aperti…
Molti affari sembrano arrivare dalle parti di Bordeaux. Ecco un bel Saint Julien: Chateau Ducru-Beaucaillou ’04 a 59 euro.
Da Paullicac: Chateau Pichon Longueville (e non Longuecille…) ’04 a 50 euro.
Ancora Pauillac: un ero in meno per il quasi omonimo Chateau Pichon Longueville Comtesse de Lalande ’02
Chateau de Beaucastel ’07, Chateauneuf a 65,90
32 euro per provare il Palette di Chateau Simone, tra i più intriganti vini della Provenza
Vito Lacerenza